Ci sono periodi in cui l’ansia è così persistente da non poter più parlare di ansia funzionale, quindi protettiva e preventiva rispetto ad una minaccia reale, bensì costituire un vero e proprio ostacolo al benessere quotidiano.

Dal punto di vista emotivo l’ansia può essere avvertita attraverso:

• sensazioni di minaccia
• angoscia
• preoccupazione

sul versante corporeo con:

• tachicardia
• mancanza d’aria
• confusione e vertigini
• alterazione del respiro
• sudorazione
• tensione muscolare
• nausea

Quando questi sintomi compaiono spesso e per periodi prolungati, tanto da condizionare le scelte di vita attraverso un comportamento evitante, è opportuno “ascoltarli” e capire cosa stanno comunicando trasformando così, gradualmente, la propria posizione da rinunciataria a protagonista attiva della propria vita.

L’attacco di panico è la forma più acuta e intensa dell’ansia e ha le caratteristiche di una crisi che, pur durando generalmente non più di alcuni minuti, è così spiacevole da terrorizzare la persona al solo pensiero che una simile esperienza possa ricapitarle nuovamente.

Il singolo e sporadico attacco di panico non equivale al disturbo di panico, quando invece più episodi si presentano ripetutamente nel tempo, in modo inaspettato e imprevedibile, provocando la sensazione di perdita di controllo ed innescando l’evitamento di situazioni che potrebbero portare ad un ulteriore attacco.

È necessario lavorare con lo psicologo-psicoterapeuta per riconoscere i fattori sottostanti al panico.